panchina alda merini - nunzia marzella
(villa peripato)
L'ARTISTA
NUNZIA MARZELLA
Fin da piccola nutre un’estrema passione per l’arte, che la spinge ad iscriversi al liceo artistico Lisippo. Sotto la guida del maestro pittore Antonio Rolla, affina le tecniche pittoriche, padroneggiando e prediligendo la pittura ad olio. Dopo il liceo continua gli studi da autodidatta, realizzando costantemente commissioni. Attualmente vive e lavora a Taranto con clienti nazionali e internazionali interessati alle sue tele e come set dresser color artist presso NASSE ANIMATION STUDIO.
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RIFERIMENTI LETTERARI
ALDA MERINI
La Taranto, che riteneva, con tutto il nostro Mezzogiorno, “retriva”, si palesò terra di “canto, melodia e sole”. Dopo circa un decennio di esperienza manicomiale al “Paolo Pini” di Milano, la Merini, ormai vedova del primo marito Ettore Carniti, sposò Michele Pierri, poeta e medico tarantino, allievo dell’allora beato Giuseppe Moscati.
“Su quel treno di Taranto, infinito, ove guarirà l’ombra della mia giovinezza”: erano le parole con cui la poetessa stessa dava voce alla speranza che nutriva all’indomani della sua partenza da Milano. Taranto, il suo “golfo azzurro” costituì per lei il tranquillo rifugio e l’avvio di un periodo finalmente positivo, dopo la povertà ed il venir meno di una serie di tutele della cultura ufficiale.
C’è quindi un secondo, decisivo, tempo della creatività della Merini, legata agli anni meridionali, agli amici qui conosciuti, alla vicinanza di quel Pierri, che, nel Sud, era tappa obbligata di quanti, fossero poeti o rettori universitari. Quanto da lei vissuto nella nostra città contribuì all’ulteriore successo di una delle più grandi poetesse del secondo nostro novecento.
“Le donne del sud”
Le donne del sud,
tenere come l’ombre
voraci come bei fiori,
le donne del sud
che hanno il cospetto di ocra
le mani di una domanda,
sanno essere silenziose e presenti
tu Penelope dolce
intessi una tela viola
Ti ho vista alla finestra
abbarbicata e leggera
come l’edera folta
Tu sei una donna del sud…
Altera nella sapienza,
vedova nel tuo lavoro
tenera come il cristallo
amante di ciò che è vero
Le donne del sud,
ardono dei loro mariti
perle che cadono fonde
in grembo alla gelosia
Le donne del sud
hanno il passo che lieve
scandisce le foglie fitte,
son novembrine e segrete
somigliano alle strane voglie
che prende l’ostensorio in mano
ad un misericordioso prete
Ascolta “Le donne del sud” letta da Ermelinda Nasuto